Sei affascinato dal nuoto in acque libere, in stile laguna blu? Di sicuro il paesaggio marino è molto più suggestivo ma il mare è un ambiente adatto a dei nuotatori esperti, non solo per una ragione di maggiore o minore sicurezza ma anche per la capacità di resistenza in acqua che compromette la qualità dell’allenamento.
Quali sono le differenze tra il nuoto al mare e in piscina?
1. Densità dell’acqua. L’acqua della piscina è notoriamente più pesante dell’acqua di mare: questo significa che è anche più densa? In realtà no. Nell’acqua di mare si galleggia più facilmente e questo sembrerebbe rendere la nuotata più leggera. La sensazione di “leggerezza” dell’acqua dipende dal principio di Archimede secondo il quale “un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto equivalente al peso del volume del fluido spostato”. L’acqua di mare è più pensante dunque dell’acqua della piscina e questo ci spinge di più a galla facendoci sentire più leggeri. È più pesante in quanto più densa per la presenza di sale ma questa densità da un lato rende la nuotata piacevole perché si galleggia meglio, dall’altra aumenta la resistenza. Per concludere per gli spostamenti di velocità è meglio la piscina.
2. Le onde. In mare le onde possono rendere la nuotata decisamente ostica e portare a scoraggiarsi. A meno che non si ami il nuoto in acque libere e ci si voglia allenare per il nuoto di fondo, la piscina è più indicata per un allenamento che si prefigga di raggiungere determinati risultati. In piscina abbiamo dei punti di riferimento che ci consentono di monitorare la durata e l’efficacia: il numero di vasche, la lunghezza della vasca ecc. E poi, diciamocelo, quando nuotiamo in mare siamo talmente affascinati dalla location che un qualsiasi proposito di allenamento si infrange contro il leggero cullarsi delle onde che tende a mal tollerare qualsiasi cronometro.
3. Sicurezza vs avventura. In piscina ci si sente più sicuri: si nuota ad una distanza più ravvicinata con le altre persone e quindi in caso di malore è più facile farsi aiutare. Di contro gli spazi a disposizione sono più angusti e se si ama l’avventura una nuotata in acque libere, per esplorare i fondali vicino agli scogli e sentire il senso di libertà che solo il mare può offrire, la scelta è piuttosto obbligata. Per mantenere un buon margine di sicurezza anche in spiaggia, è meglio nuotare non troppo lontano e parallelamente alla costa. Evita le nuotate al largo se non sei in grado e disposto ad assumerti dei rischi.
4. Temperatura. In mare la temperatura è più fredda rispetto alla piscina e questo potrebbe gravare di più sulla circolazione e quindi sull’efficienza muscolare.
5. Disagi. Il sale dell’acqua marina è abrasivo: i nuotatori che amano fare lunghe traversate potrebbero soffrire di irritazione soprattutto al collo e alle ascelle. Ecco perché è consigliabile utilizzare della vasellina per proteggere queste parti.
L’ambiente della piscina insomma è più adatto a chi predilige la socialità, allenarsi in modo controllato e non si sente abbastanza sicuro delle proprie capacità di nuotatore, mentre il mare è la location giusta per chi predilige il contatto con la natura, la bellezza di stare soli con se stessi in un ambiente suggestivo.